Un atto spontaneo apparentemente immediato e semplice, come lo sguardo, che si usa per guardare le figure in geometria o le pitture nell’arte figurativa, rivela invece complessità inattese che hanno conseguenze notevoli nell’apprendimento della geometria. In questo studio si suggeriscono modalità didattiche per educarlo. Si suggeriscono molte analogie fra il “vedere” figure in geometria e il “vedere” in arte figurativa. Si analizza il fenomeno del riconoscimento delle figure cosiddette impossibili e si danno alcuni esempi di opere d’arte per la cui interpretazione non è sufficiente lo sguardo ma si rende necessaria un’analisi semiotica (suggerita dall’autore).
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