Si intende per “stima” «il risultato di un procedimento (conscio o inconscio) che tende a individuare il valore incognito di una quantità o di una grandezza» (Pellegrino, 1999). Che cosa accade se tale valore incognito è infinito? Esiste un “senso dell’infinito”, così come esiste un “senso del numero”? Se sì, come si configura? Se no, perché? Si riesce a dare un senso intuitivo alla differenza tra l’infinito numerabile e l’infinito continuo? In questa ricerca si danno risposte a queste e ad altre domande, analizzando i comportamenti di soggetti di vario genere, da adolescenti ad adulti, da matematici esperti a persone di cultura, ma non nello specifico matematico. La ricerca, effettuata in Colombia, Italia e Svizzera, offre un vasto panorama ma poche differenze di rilievo tra Paese e Paese.
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